Gioielli con i monumenti siciliani in mostra in America

Gioielli in carta realizzati con foto di monumenti e siti siciliani, una novità che ha riscosso immediatamente successo, tanto che oggi sono esposti al museo D Contemporary di Wilmington, Delaware, nell’ambito della mostra Due South.

A realizzarli Maria Cristina Castellucci, giornalista professionista, specializzata in turismo e cultura.

Come nasce questo talento improvviso e soprattutto con tanto successo?

“Per caso, come nel 90% delle volte che accadono cose del genere. Certo, fin da piccola ho amato i lavori manuali, il disegno in particolare. Da bambina, quando ero dalla nonna, insegnante di educazione artistica in Danimarca, mi perdevo nell’abbondanza e varietà dei suoi materiali, colori e pennelli di tutti i tipi.”

A realizzarli Maria Cristina Castellucci, giornalista professionista, specializzata in turismo e cultura.

Come nasce questo talento improvviso e soprattutto con tanto succcesso?

“Per caso, come nel 90% delle volte che accadono cose del genere. Certo, fin da piccola ho amato i lavori manuali, il disegno in particolare. Da bambina, quando ero dalla nonna, insegnante di educazione artistica in Danimarca, mi perdevo nell’abbondanza e varietà dei suoi materiali, colori e pennelli di tutti i tipi.”

Ma sei diventata giornalista

“Si, relegando la passione per i lavori artistici nel campo degli hobby.”

Come sei arrivata a lavorare la carta?

“Devo dire che ho un problema con la carta. Non riesco proprio a buttarla e così trovo mille modi per riutilizzarla. Un anno fa ho iniziato a realizzare ciotole in cartapesta e poi altri oggetti. E così i migliori li ho spediti ai miei cugini in Danimarca, per esporli nel loro negozio di oggetti di design. Con la loro esperienza mi hanno detto “sono belli però oggetti così li fanno in tanti”. E allora ho pensato, mi piacerebbe fare una cosa che fosse solo mia, che fossi io sola a farla. Ho cominciato a fare collane e bracciali con perline con carta prodotta da me realizzando immagini fotografiche che stampo e poi trasformo in perline di cartapesta.”

Che cosa fotografi?

“Ho iniziato a fotografare monumenti siciliani. Il primo è stato il Teatro Massimo di Palermo. Il risultato era davvero ottimo. Immagini colorate e oro dove si vedevano i dettagli. Non appena ho postato le foto dei gioielli su Facebook sono arrivati numerosissimi i “mi piace” e molti hanno cominciato a chiedere di comprarli. Improvvisamente era diventata una cosa importante. Poi, essendo giornalista, ho pensato che sarebbe stato bello insieme all’oggetto fornire anche una spiegazione, un aneddoto del monumento fotografato nelle perline. Per esempio, la Cappella Palatina (arabo normanna, n.d.r.) è adornata con figure umane, e questa è una cosa inedita per il mondo arabo. Così ho raccontato questi particolari in un allegato in cui più o meno è detto “guardate che state indossando una collana che raffigura questo monumento” e così via. La scatola che contiene il gioiello raffigura il monumento con cui è realizzato il gioiello.”

Quali altri soggetti hai utilizzato?

“Tanti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ad esempio ho realizzato alcuni gioielli con la partitura della Norma di Vincenzo Bellini e nell’allegato racconto che la prima rappresentazione fu un fiasco. Una storia divertente.”

Riesci a conciliare la professione di giornalista e l’attività di creatrice di gioielli?

“Sì. Ho avuto la conferma che ciascuno di noi può avere e sviluppare più di una passione da una conferenza scientifica TED, in cui una ricerca spiegava proprio che la nostra società tende a impostare le attività sulla specializzazione, e così molte persone abbandonano una passione che invece, coltivata potrebbe dare molto, per se stessi e per gli altri”

 



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