Progetti per un porto hub in Sicilia

Il sistema portuale siciliano per la sua posizione centrale nel Mediterraneo e la vicinanza con il canale di Suez, da pochi giorni raddoppiato, è il candidato naturale a diventare lo scalo portuale hub dell’Europa meridionale.

Si tratta di un’evoluzione naturale se si considera che, rispetto ad un viaggio a Rotterdam, consentirebbe di risparmiare di giorni di navigazione che significano soprattutto risparmio di carburante.

I porti siciliani, così come altri porti italiani, fanno parte di progetti di riforma avviati dall’ex ministro Maurizio Lupi e dal suo successore Graziano Del Rio detti della “rete Core” e considerati strategici per l’Europa.

Così ci saranno 14 autorità portuali in Italia, di cui due in Sicilia, ossia Palermo per la Sicilia occidentale e Augusta per la Sicilia orientale. Il porto di Messina dovrebbe essere inserito nell’autorità portuale di Gioia Tauro.

Per Augusto Cozzo, alla guida dell’autorità portuale di Augusta, è quest’ultimo il porto più adatto a diventare l’hub per le merci in Sicilia. «Un rada naturale unica e profonda, ha dichiarato in un’intervista – investimenti per 200 milioni di euro fino al 2020, nuove banchine e raddoppio degli spazi operativi. Siamo l’unico porto cluster – ha continuato -, a svolgere cioè sia la funzione cantieristica, che industriale, che militare. E abbiamo un bilancio con un avanzo di 150 milioni di euro». L’hub deve usufruire di  una “piattaforma logistica in grado di attrarre grandi quantità di container e smistarli con diverse modalità di trasporto”.  Per tornare a parlare di Rotterdam, Cozzo chiarisce che il volume di merci movimentate non è paragonabile a quello del grande porto olandese, che, oltre ad avere una vasta e completa rete infrastrutturale non ha alle spalle i grandi mercati e i grandi produttori della pianura renana.

Per Cozzo inoltre vanno superate i localismi e le logiche della concorrenza con la vicina Catania, piuttosto secondo lui, avvocato specializzato in Diritto marittimo, bisogna puntare su diverse specializzazioni e creare sinergie per realizzare un unico ente, il Porto dello Jonio



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