Un fotografo Palermitano in Australia
Le impressioni di Bartolo Chichi, un fotografo Palermitano in Australia
Che cosa ha provato non appena messo piede per la prima volta in Australia?
Sono andato la prima volta nel 2000. La sensazione di trovarsi in Oceania, in un continente così lontano è stata forte, molto emozionante.
L’Australia era come se l’aspettava?
Prima di partire ero stato in contatto telefonico con un mio amico che viveva lì. Sì, un po’ era come me l’aspettavo.
Che cosa l’ha sorpreso dell’Australia?
La cosa che mi ha colpito di più è stata il miscuglio di persone provenienti da diverse parti del mondo. Ero già stato negli Stati Uniti ma non avevo visto tante nazionalità così concentrate. Cinesi, giapponesi, malesi, indiani, raggruppati in pochissimo spazio! Essendo un continente “nuovo” non si sono ovviamente i monumenti antichi, come da noi. Ci sono però delle chiese che contrastano tantissimo con i palazzi moderni che le circondano. Un’altra cosa che mi ha colpito è il contrasto tra le coste e l’interno. Addentrandosi verso l’interno ci si allontana dai segni della civiltà, trovandosi nella natura selvaggia.
Che cosa lo ha deluso?
Più che deludermi, ho constatato una diffusa freddezza a cui non sono abituato, a cui non siamo abituati. Le persone non danno subito confidenza, questo soprattutto nelle grandi città.
Che cosa c’è di unico in Australia?
La fauna. Canguri, koala, emù ed altre specie che vivono solo lì. Ma anche il verde della vegetazione. Così intenso e unico. Non lo dimenticherò mai.
C’è qualcosa in comune, di molto simile tra Palermo, la Sicilia, e l’Australia?
La Ocean Road, 800 chilometri tra Melbourne e Adelaide, in molti punti ricorda proprio la costa siciliana tra Siracusa e Pozzallo. Specialmente la costa dove si trovano i Dodici Apostoli, i faraglioni in pietra calcarea formatisi 10 milioni di anni fa.
Quali sono le cose più belle da fotografare in Australia?
In assoluto le foto subacquee nella barriera corallina. Già a 5 o 6 metri di profondità si trovano cavallucci marini, stelle marine, pesci coloratissimi
Che cosa direbbe ad un palermitano che va in Australia?
Ad un palermitano che va in Australia consiglierei di assaggiare i cibi e le specialità culinarie. Da restare sorpresi. In Australia utilizzano la farina di ceci, quella che noi usiamo per le panelle, per farne dei dolci buonissimi, o anche delle zuppe che poi spalmano su un tipo di bruschetta. Io ho assaggiato delle frittelle di formiche condite con delle salsette. Erano davvero buonissime, un po’ simili alle polpettine che facciamo noi con la “neonata”, il novellame di pesce, stessa consistenza, ottime . Solo che me lo hanno detto dopo averle mangiate, che si trattava di formiche.
E ad un fotografo che si accinge a compiere questo viaggio?
Di cogliere gli infiniti aspetti di una natura unica e meravigliosa specialmente quando c’è una buona luce.
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