E’ opportuno parlare della vicinanza culturale tra Sicilia e Russia.
Essa affonda le sue radici nell’appartenenza a Bisanzio, siamo comuni eredi della cultura bizantina. La rappresentazione di Cristo Pantocràtore di Monreale è uguale a quella che si trova nella cattedrale di Grande Novgorod! Cambia solo la tecnica artistica: mosaico in Sicilia, affresco in Russia.
Ai russi le distanze geografiche non fanno impressione.
Due giorni fa da Palermo è partita Olga con suo figlio Sasha di sei mesi. Sono andati a trovare la nonna a Khabarovsk. Il loro itinerario era: Palermo – Roma – San Pietroburgo – Khabarovsk – 12 363 chilometri.
Il volo in aereo da Palermo a Mosca impiega circa quattro ore è anche piacevole.
Emilia Sakharova
Non è stato cosi nel passato, quando il viaggio dalla Russia in Sicilia durava una settimana e più, dipendeva anche dalle condizioni del mare.
Eppure i rapporti tra Sicilia e Russia esistevano da secoli e i russi in Sicilia, a Palermo ci sono sempre stati. E’ noto, che 300 anni fa a Palermo c’era il Consolato russo. E se nel passato pochi individui abitavano o venivano visitare la Sicilia, adesso la comunità russa conta circa mille persone. Significa che ogni anno vengono a visitarli parenti e amici dalla Russia. Inoltre, sempre più turisti scelgono la Sicilia per passare qui le vacanze.
La Sicilia è la meta del turista colto, che vuole arricchirsi culturalmente. Palermo, in questo senso, dovrebbe prepararsi ad essere una città europea.
Intanto, sarebbe un gesto di ospitalità nei confronti dei turisti russi curare la pubblicazione di una guida turistica dei principali monumenti della città in lingua russa e inoltre pubblicare un foglio settimanale d’informazioni sugli spettacoli, avvenimenti e mostre in corso. Anche i ristoranti potrebbero avere menu scritti in russo. Il turista si sentirà accolto meglio se ha in mano un invitante testo scritto in russo.
Per i russi la Sicilia è un paese esotico, attraente proprio per le caratteristiche della sua natura, tanto diversa da quella della Russia. Un luogo immaginato fin dalla scuola elementare come teatro delle guerre puniche, come paese dove viveva Archimede. Una finestra sulla vita siciliana è stata aperta da Tomasi Di Lampedusa con “Il Gattopardo”, tradotto in russo subito dopo la prima pubblicazione in Italia.
Come si sente un russo che arriva in Sicilia ?
Dipende dalla stagione. Arrivando in estate non ci sono particolari differenze delle temperature e nei colori del paesaggio.
Che cosa significa arrivare in Sicilia, a Palermo dalla Russia, da Mosca in inverno?
Colori, forme, temperature, gesti – tutto è diverso. Poche ore di volo dal bianco assoluto degli spazi infiniti e si scende a Palermo in mezzo al verde brillante dei monti e della campagna da una parte e il mare blu dall’altra. La temperatura a Mosca – 30, a Palermo +15!
Prima osservazione sulla gente: tutti si muovono, come se avessero la gran fretta, discutono animosamente, gesticolano, alzando verticalmente le braccia, come se volessero disegnare il profilo dei monti circostanti.
L’ingannevole aria tiepida primaverile di giorno, la sera diventa fredda, umida e penetra nelle ossa. Ma le abitazioni sono poco riscaldate al contrario di quelle russe.
Come risultato nell’inverno i russi in Sicilia soffrono il freddo.
Cosa che sorprende e fa divertire molti. Meno male che l’inverno dura poco e che i siciliani creano intorno ai russi un clima di calorosa ospitalità e affetto!
Emilia Sakharova
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