Una piazza intitolata a Procopio dei Coltelli, primo gelatiere della storia

Il 24 marzo, Giornata Europea del Gelato Artigianale, il sindaco Leoluca Orlando, insieme al presidente del Consiglio
comunale, Salvatore Orlando,  ha partecipato alla cerimonia di intitolazione di una piazza a Francesco Procopio Cutò, il
gelatiere che nel Seicento divulgò l’arte del gelato in Francia. Lo spazio urbano si trova nel rione del Capo, all’interno del complesso recentemente ristrutturato “Area Quaroni”, in Via Maqueda 278,  nell’area prospiciente la Chiesa di Sant’ Ippolito, dove Francesco Procopio Cutò fu battezzato.


“Rendiamo omaggio – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – ad uno straordinario ambasciatore ed interprete dell’artigianato e della
cultura culinaria siciliana del mondo. Con piacere e orgoglio possiamo dire di essere l’unica città al mondo ad intitolare uno spazio
pubblico ad un gelatiere, riconoscendo in questo mestiere un’arte”.

“Sherbeth – ha dichiarato Davide Alamia coordinatore Sherbeth Festival – si è fatto portavoce di un importante elemento storico per
la città di Palermo e il mondo del gelato artigianale. Il primo spazio pubblico al mondo dedicato a un gelatiere. Sin dalla prima edizione nel 2007 Sherbeth ha rivendicato le origini siciliane di Procopio Cutò, lo ha celebrato e continua a farlo con il concorso
Internazionale del gelato artigianale a lui dedicato e approfondimenti culturali con esperti del settore all’interno del Festival.
Quest’anno avremo oltre 40 gelatieri dal mondo con la nona edizione dal 28 settembre al 1 ottobre”.

Francesco Procopio Cutò nel Seicento divulgò l’arte del gelato in Francia. come annotato dai Gouncourt, democraticizzando la conoscenza del sorbetto da cui Sherbeth prende nome e valorizzando la cultura composita di un intero popolo attraverso la creazione del caffè Le Procope, per il quale il re Luigi XIV gli concesse la patente reale per la produzione esclusiva di “acque gelate.”

 

L’intitolazione della piazza a Francesco Procopio Cutò si inserisce nelle attività di celebrazione di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.

 

Francesco Procopio Cutò, nacque a Palermo il 9 febbraio 1651 da Domenica Semarqua e Onofrio Cutò (poi detto Coltelli) battezzato nella chiesa di Sant’Ippolito al rione Capo l’11 febbraio. All’epoca, la Sicilia racchiudeva tutti gli elementi necessari alla creazione di sorbetti e gelati: ghiaccio e sale per produrli, zucchero, fiori, spezie e agrumi quali materie prime. Neve e ghiaccio sui massicci montuosi, sale in grande quantità.

Francesco Procopio Cutò impara Palermo l’arte di fare i sorbetti e i gelati.
Nel 1672, Francesco Procopio emigra a Parigi e non si porta appresso soltanto la sua sorbettiera, ma la cultura composita di un intero popolo, intelligenza, creatività, coraggio, curiosità intellettuale.

Durante la sua permanenza a Parigi, Francesco Procopio, si costruisce un sogno: poter possedere un locale bello, accogliente ben frequentato, che si distinguesse dalle bettole e rivendite di caffè che nel frattempo si erano moltiplicate in città, dove poter proporre rosoli, gelati, sorbetti.

Il locale offre un’ampia gamma di vini e distillati; Francesco Procopio propone finalmente i suoi rosoli a base di finocchietto, anice, coriandolo, aneto e cumino; offre le “acque ghiacciate” (granite, allora completamente sconosciute in Francia) e fa degustare i suoi sorbetti a base di ambra e muschio, zafferano, infusi di fiori e di frutta. La sua capacità di mescolare tra loro le spezie, la novità dei suoi sorbetti fino ad allora consumati esclusivamente dalla nobiltà parigina, fanno sì che Le Procope sia sulla bocca di tutti.



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