Relazioni tra Sicilia e Cina
Le relazioni diplomatiche sino-italiane celebrano quest’anno il traguardo dei 45 anni, un periodo lungo che ha visto mutare di molto il contesto internazionale, ma all’interno del quale le relazioni tra i due Paesi sono rimaste stabili e portatrici di vantaggi e di crescita.
L’Italia, tra i primi paesi a riconoscere la Nuova Cina, ha a sua volta beneficiato del concreto appoggio cinese durante la crisi del debito. Da ultimo il premier Matteo Renzi e il premier Li Keqiang si sono scambiati visita con esiti proficui.
Lo scambio commerciale è salito dai 120 milioni di dollari agli attuali 48 miliardi, così come la cooperazione. Come ha ricordato l’Ambasciatore cinese S.E. Li Ruiyu “ci sono gia’ 5342 progetti italiani d’investimento in Cina, con un ammontare totale d’investimento di 6,55 miliardi di dollari, mentre sono già più di un centinaio le aziende cinesi che investono in Italia, che è divenuta una delle principali destinazioni degli investimenti cinesi in Europa” Inoltre l’apertura di un centro di ricerca e sviluppo da parte di Huawei, l’acquisizione del gruppo Ferretti da parte di Weichai, i «grossi» programmi di cooperazione tra Shanghai Electric e Ansaldo, tra ChemChina e Pirelli confermano un trend destinato a consolidarsi.
Non meno importanti le relazioni culturali. Quando furono avviate le relazioni diplomatiche tra i due Paesi non c’erano voli firetti, oggi se ne contano più di 30.
L’Italia ha tenuto in Cina l’Anno dell’Italia, e la Cina ha tenuto in Italia l’Anno culturale cinese. Il Museo Nazionale Cinese e il Museo di Palazzo Venezia hanno scambiato gli spazi museali permanenti. In Italia vengono ogni anno due milioni di viaggiatori cinesi mentre il numero degli studenti cinesi in Italia e degli studenti italiani in Cina si avvicina alle ventimila unità, e sono 25 mila gli italiani che intraprendono lo studio della lingua cinese presso le sedi dell’Istituto Confucio.
Su queste basi S.E. Li Ruiyu intende costruire una nuova e ancor più forte relazione e invita l’Italia a “prendere parte attiva alla costruzione della Striscia economica della Via della Seta e della Via della Seta marittima del 21° secolo”, e spera di realizzare, insieme alla controparte italiana, “un nuovo modello di cooperazione, sviluppando attivamente i mercati terzi, sviluppando la cooperazione industriale, ottenendo successi più concreti e più numerosi nel favorire la connettività e il libero commercio nel continente euroasiatico”
Proprio in corrispondenza dell’anniversario delle relazioni sino-italiane l’Ambasciatore Li Ruiyu è venuto in visita a Palermo.
Durante l’incontro con il sindaco Leoluca Orlando è stata resa nota la volontà di rafforzare i rapporti bilaterali fra la nostra città e la Cina, sanciti, in particolare, dal gemellaggio del 1999 fra il capoluogo siciliano e Chengdu, metropoli cinese, di cui Orlando è cittadino onorario.
Nell’ultimo anno, otto studenti palermitani sono stati ospiti della municipalità di Chengdu per stage formativi e altri, invece, sono previsti per il personale amministrativo di quella città presso l’Amministrazione comunale di Palermo per lo scambio di buone pratiche.
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