Il sistema portuale della Sicilia occidentale nel terzo millennio
Grandi opere, progetti, anche con il coinvolgimento dell’Università di Palermo, piccoli interventi di riqualificazione e innovazioni radicali. Il sistema portuale della Sicilia occidentale avviato sotto la guida di Pasqualino Monti, napoletano di Ischia, classe 1974, prende sempre più forma. Il sistema portuale comprende i porti di Palermo, Trapani, Termini Imerese e Porto Empedocle.
Addio a banchine dove i turisti aspettano gli aliscafi per le isole sotto il sole, spostandosi tra i Tir in attesa di imbarcarsi, addio alle bitte di ormeggio old style, addio al disordine caotico, dove sorgeva di tutto, mortificando efficienza e funzionalità, decoro e rispetto dell’ambiente e della storia.
Concepito per essere funzionale, efficiente, rispettoso dell’ambiente, appunto e della storia dei luoghi, pensato per i traffici commerciali e per le grandi navi da crociera, città galleggianti da 5 – 6 mila abitanti, il sistema portuale prevede una serie di interventi per oltre 100 milioni di euro di fondi PON, il Programma Operativo Nazionale per la realizzazione di infrastrutture.
I progetti sono stati presentati dal presidente dell’Autorità si sistema portuale della Sicilia Occidentale Pasqualino Monti e dal sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi,
Riguardo al Porto di Palermo gli interventi maggiori riguardano il dragaggio , la riqualificazione della stazione marittima, la demolizione di gru e silos, il rifacimento della banchina, la rimozione di vecchie bitte e la collocazione di nuove bitte da 250 tonnellate.
Il progetto prevede che il mare sia visibile dalla città, pur creando una protezione di sicurezza all’area portuale.
Una concezione del porto che, come ha detto il sottosegretario Rixi, da un lato recupera e rilancia il grande lavoro svolto dai nostri avi, che hanno creato sviluppo e benessere grazie al mare, visto come una grande strada, dall’altro mette in atto tutte le competenze tecniche e di tutela del territorio.
I lavori procedono spediti, perchè come ha detto Monti (nella foto sopra), “conta di più la posa dell’ultima pietra”, a testimonianza del fatto che i cantieri vanno si aperti, ma le opere devono essere completate.
Il solo porto di Palermo nel 2018 ha registrato quasi 580 mila passeggeri crocieristi, (+ 26% rispetto al 2017). I contenitori movimentati rispetto al 2017 sono aumentati del 22,60% per 14 mila teu (twenty-foot equivalent unit ossia la misura standard dei contenitori corrispondente a circa 40 metri cubi). Numeri che confermano che la strada intrapresa è quella giusta.
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