Uno scenario pieno di promesse.
Secondo lei quali aspetti uniscono la realtà palermitana al suo Paese?
Palermo è una città splendida e ricca di storia: un territorio popolato da personalità carismatiche e coraggiose, la cui presenza ha concorso al delinearsi di un passato affascinante e di un patrimonio culturale variegato, dalle influenze molteplici. In questa terra assolata e fertile, sono confluite matrici culturali lontane e diverse fra loro; ogni città dell’isola colpisce e seduce i visitatori per le sue testimonianze di multiculturalismo, per il suo essere unica e multi-sfaccettata al tempo stesso. Anche il Canada esercita lo stesso potenziale attrattivo dovuto proprio alla sua eterogeneità, all’essere un mosaico di diverse influenze ben amalgamate fra loro: per esempio, circa il 60 per cento della popolazione di Toronto è costituita da emigrati provenienti da 70 nazioni diverse, che convivono in un’atmosfera equilibrata e pacifica. Il mosaico del Canada si basa sul ricco patrimonio umano del multiculturalismo, grazie al quale tutti i cittadini possono mantenere le proprie identità, essere orgogliosi della propria ascendenza e avere al contempo un senso di appartenenza. Culture diverse coesistono fianco a fianco, per contribuire a rendere il Canada un arazzo intessuto di comprensione interculturale.
Ci può raccontare delle relazioni tra Palermo e il Canada?
I primi siciliani giunsero in Canada nel 1813 e diedero avvio, durante tutto il corso del secolo successivo, allo sviluppo di numerose comunità siciliane in varie città. . Gli immigrati italiani offrirono un contributo fondamentale alla crescita del nostro Paese.
Vi è tra i due Paesi una vitalità di scambi a tutti i livelli e in tutte le discipline; i giovani italiani nutrono grande curiosità nei confronti del Canada, ne ammirano le bellezze naturali e investono speranze nella sua economia, notoriamente caratterizzata dalla vitalità degli scambi e apertura alla libera imprenditoria.
In tempi recenti, le relazioni tra il Canada e l’Italia hanno continuato a intensificarsi: nel 2005 i due Paesi hanno firmato un importante accordo di scambio che dà ai giovani canadesi e italiani di età compresa fra i 18 ed i 35 anni la possibilità di soggiornare e lavorare rispettivamente in Italia e in Canada per un periodo fino a un anno.
Abbiamo anche un legame storico di grande rilevanza con tutta la Sicilia e di fatto con tutta l’Italia. Il prossimo mese di luglio, ricorderemo l’importante contributo del Canada nella liberazione della Sicilia, 70 anni fa, a cui parteciparono oltre 25,000 soldati canadesi . Due importanti cerimonie avranno luogo il 10 luglio a Pachino e il 30 luglio presso il cimitero di guerra canadese di Agira, dove riposano 484 dei 562 soldati canadesi caduti in Sicilia, che vedranno la partecipazione di centinaia di canadesi e di dignitari provenienti da tutta la Sicilia e l’Italia. Saranno eventi importanti e commoventi che rafforzeranno ulteriormente i legami tra Italia e Canada.
A questo proposito, desidero rendere omaggio ai quasi 100,000 soldati canadesi che combatterono per liberare l’Italia; di questi circa 6,000 morirono e oltre 20,000 rimasero feriti.
In tempi recenti, Trapani e Sigonella sono state le basi per un grande numero di soldati e aviatori canadesi durante l’operazione Unified Protector, la campagna NATO in Libia nel 2011 e 2012.
Questi sono esempi tangibili dell’importante cooperazione esistente tra il Canada e la Sicilia.
Si può delineare un profilo dei cittadini canadesi originari di Palermo?
Francamente non credo sia possibile individuare delle caratteristiche “standard” proprie dei Canadesi di origini Palermitane o Siciliane; indiscutibilmente, come già affermato, il Canada ha un debito di riconoscenza verso gli immigrati dalla Sicilia, i quali hanno contribuito in ampia misura alla costruzione di quel panorama multietnico che oggi vantiamo. Abbiamo avuto modo di conoscere da vicino la bontà d’animo e l’acume per cui si caratterizzano tanti italiani.
Che cosa le piace di Palermo?
Palermo è una città vivace e immensamente ricca. Una città diversa da tutte le altre, in cui colori, sapori e fragranze si mescolano fra loro, creando un mosaico di stili unico , che svela l’alternanza di epoche e civiltà che hanno contribuito a modellare questa città-crocevia del Mediterraneo.
Nel corso del mio soggiorno a Palermo ho apprezzato il Palazzo dei Normanni con la sua squisita Cappella Palatina, Monreale con i suoi magnifici mosaici e, cosa più importante, la simpatia e l’ospitalità dei palermitani.
Nel 2011 si è registrato un aumento dei turisti canadesi in città, che hanno raggiunto il primo posto nella classifica dei “non abituali”. Ci puo’ commentare questo dato?
Il profilarsi di questa nuova tendenza appare un fenomeno sorprendente: in realtà il desiderio di non fermarsi al classico tour Roma-Firenze-Venezia, ma di spostarsi invece anche al Sud, per esplorare le bellezze meno conosciute che si stendono dalla Campania al Salento alla Sicilia, è, a mio parere, un desiderio più che comprensibile. Il turismo di massa ha focalizzato l’attenzione quasi esclusivamente su certe mete, perdendo di vista quelle diversità paesaggistiche e culturali che rappresentano il fiore all’occhiello, la preziosa unicità del vostro Paese. Nel graduale formarsi di una domanda turistica verso il sud – in Sicilia nello specifico – hanno giocato un importante ruolo le iniziative pubbliche, quali la valorizzazione dei centri urbani, le opere di rimodernamento dei vecchi edifici, la pulizia delle spiagge, l’istituzione di aree campeggio, l’introduzione di nuove facilities per chi è in viaggio, ma soprattutto il rilancio delle occasioni festive tradizionali, della musica popolare e di quelle tradizioni rurali che oggi sono giustamente valorizzate in quanto vessilli di un legame autentico e saldo con le proprie origini.
Per quanto riguarda il dato secondo cui l’afflusso più intenso tra i turisti non abituali proviene proprio dal Canada, non posso non osservare come le relazioni sempre più amichevoli tra i nostri due Paesi stiano generando una curiosità reciproca mutualmente vantaggiosa: per questo incoraggiamo il progredire di quest’amicizia, con iniziative come il succitato programma Esperienza Internazionale Canada.
Quali attività incrementerebbe?
Penso che sia chiaro che le relazioni del Canada con l’Italia, e con la Sicilia e Palermo per estensione, siano sempre più forti in così tante aree. Le nostre relazioni commerciali, gli accordi accademici e la mobilità giovanile per lavoro, viaggio e studio continueranno a rafforzare i nostri legami e a costruire i nostri grandi Paesi.
Intervista di Dora Di Cara
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